Cyberpunk girl: scopri i 5 segreti di Keva

Ti affascinano le cyberpunk girl? Allora sei nel posto giusto!

Oggi conosceremo i segreti di Keva, protagonista di “Dark Blossom”, romanzo di genere cybernature.

Cos’è il cybernature? Qual è la vera natura di Keva? È una ragazza umana o una creatura sintetica? E come si crea da zero il look di una cyberpunk girl particolare come lei? Troverai tutte le risposte in questo articolo!

Ma prima mi presento: sono Keri e faccio parte del team di autori della nuova serie di fantascienza cybernature italiana: Stargarden Universe! Il mio obiettivo, oltre quello principale di autrice, è donare alla saga un’estetica riconoscibile, che possa rispecchiare l’estrema varietà del nostro universo, ricco e ancora tutto da scoprire.

E ora… ecco i 5 segreti di Keva! Come dicono i nostri personaggi, «Ex tenebris!» a voi.

1. Come si crea l’outfit di una cyberpunk girl

Keva ha le sembianze di una ragazza sui vent’anni, e il suo look cambia spesso durante il corso della trilogia. Nasce in un laboratorio segreto molto particolare, in cui un team di scienziati lavora a un progetto ambizioso che potrebbe cambiare le sorti della razza umana… Ma ben presto la sua vita cambia completamente: da soggetto cavia di sperimentazioni dovrà prendere le redini della situazione e combattere per la sua libertà.

Trasformarsi ed evolvere, sempre alla ricerca di un’identità, è nella sua natura: ho deciso quindi di riportare questa caratteristica anche nei suoi vari outfit, divertendomi un sacco sia a descriverli nel libro, sia a disegnarli.

Influenze e design

Per creare un perfetto outfit da cyberpunk girl, nutrirsi di pane e fantascienza fin dalla più tenera età – come ho fatto io – può essere un requisito essenziale: nello stile di Keva ho radunato quelle che sono state le mie principali influenze dell’estetica sci-fi, a cominciare da manga, libri e film che per me hanno rappresentato più di una semplice evasione.

Irrinunciabile, quindi, l’uniforme aderentissima alla “Neon Genesis Evangelion” in tessuto elastico e lucente, che in Keva ho tradotto in un paio di leggins sportivi e in un top realizzati con un materiale sintetico (ovviamente!) nero lucido, viola e plastic pink/fucsia. L’accoppiata leggins/top sportivi mantiene l’estetica accattivante tipica della fantascienza ma permette al personaggio di avere un abbigliamento verosimile: Keva dovrà combattere, quindi l’outfit dev’essere funzionale, oltre che affascinante.

Ambientazioni

Keva si troverà spesso a doversi muovere furtiva tra il degrado di Fuck Town e gli spazi urbani ipnotici e ricchi di ologrammi pubblicitari della megalopoli di Urbe Ancestralis, perciò ho optato per un outfit che richiamasse lo stile metropolitano e le atmosfere futuristiche del nostro universo. Ho inserito quindi degli elementi underground tipici del cyberpunk, come collare, nastri e lacci, nuance dai toni brillanti e neon, pattern cibernetici; immancabili le sneakers dal design fantascientifico con inserti colorati e il logo della serie, un forte richiamo alla cultura pop.

Sempre imprescindibile, in un outfit futuristico, è il giubbotto in vinile: nero, ma arricchito con sfumature fucsia – il colore rappresentativo di Keva – richiama subito alla mente uno dei capisaldi dell’estetica sci-fi moderna: “Matrix“, che ha contribuito in maniera massiccia a creare il mio immaginario fantascientifico personale.

L’Estetica del Futuro

Blade Runner“, il cult movie di Ridley Scott, è uno di quei film che fanno da spartiacque tra quello che c’era “prima” e tutto ciò che è venuto “dopo” di loro. L’ambientazione creata da Scott è un capolavoro all’interno del capolavoro: studiata nei minimi dettagli, è essa stessa una pietra miliare della fantascienza e in particolare del sottogenere del cyberpunk. L’attenzione verso i dettagli è ciò che fa di un qualsiasi lavoro creativo un’opera indimenticabile.

Impariamo da Ridley Scott a dare la giusta importanza ai dettagli finali: sono quelli che permettono di creare una vera e propria Estetica del Futuro. Nel processo di creazione del nostro outfit, arricchiamolo quindi con un “tocco spaziale”, grazie a elementi decorativi geometrici nei tessuti, sulla pelle, e nei bijoux: quelli di Keva sono a triangolo rovesciato, un simbolo che indossa all’orecchio e come fermacapelli per i suoi “space buns“. Ecco realizzato un perfetto outfit da cyberpunk girl!

2. girlpower! I modelli della mia cyberpunk girl

L’outfit giusto è essenziale per catapultare il lettore nell’universo Stargarden. Ma Keva non è solo questo, è molto di più. Per darle vita, mi sono ispirata a modelli femminili forti, che sono stati dei punti di riferimento importanti per me stessa. Tanto che amavo vestirmi come loro nelle mie sessioni di gaming o di “binge watching”, quando ancora non esisteva la moda delle serie tv e il cosplay non era ancora conosciuto in Italia.

Lara Croft

Prima fra tutte, Lara Croft di Tomb Raider: l’eroina dei videogame più famosa al mondo, l’iconica archeologa britannica che si spingeva al limite delle possibilità umane per scovare tesori nascosti e manufatti perduti è stata una delle prime a farmi capire l’importanza del coraggio e della perseveranza nel raggiungere i propri obiettivi.

Lara era il simbolo di tutto ciò che avrei voluto diventare “da grande”: colta, brillante, atletica, indipendente, ingegnosa e, cosa da non sottovalutare, proprietaria di un’immensa magione piena zeppa di libri e oggetti antichi, con tanto di piscina, labirinto esterno ed ettari di terreno su cui andare a cavallo! (Oltre, ovviamente, al maggiordomo da rinchiudere nella cella frigorifera!)

Sydney Bristow

Un’altra icona action che porto nel cuore è Sidney Bristow di Alias, interpretata dalla bravissima Jennifer Garner. Tra complotti, doppiogiochisti, agenzie di spionaggio segrete, audaci travestimenti e una storyline dal tocco sci-fi, la me quindicenne era letteralmente incollata alla tv tutti i giovedì sera su RaiDue, con il telefono in mano, pronta a commentare con la mia migliore amica ogni dettaglio del nuovo episodio!

Sydney mi ha trasmesso un amore profondo per i personaggi combattivi e stoici, dal temperamento ribelle e risoluto, ma sempre pronti a sacrificarsi per le persone che amano. Questo tratto lo ritroverete certamente in Keva, nel romanzo “Dark Blossom” di prossima pubblicazione!

Final Fantasy Girls

Le eroine di Final Fantasy mi hanno accompagnata durante tutta la mia adolescenza e hanno rappresentato dei modelli a cui ispirarsi, per la loro forza, grazia, abilità e per la potenza dei loro sentimenti. A cominciare da Tifa Lockhart di Final Fantasy VII, che ho sempre preferito all’altra protagonista femminile, Aerith, per via della sua tenacia, e soprattutto perché non ha mai avuto bisogno di nessuno che la difendesse o la salvasse.

Rinoa Heartilly aveva dalla sua anche il fascino della magia, un dettaglio che me ne fece innamorare: non c’era volta in cui non giocassi a Final Fantasy VIII senza indossare il suo costume, realizzato interamente da me con scampoli di stoffa e una vestaglia di mia madre (con estrema gioia della mia genitrice)!

Yuna, con la potenza dei suoi Eoni, e Lightning, con l’audacia della sua spada, sono state altre due fonti d’ispirazione rimaste a macerare nel calderone della mia fantasia fino al momento della creazione di Keva. Da loro, la mia cyberpunk girl ha preso la combattività e l’attitudine a proteggere le persone che ama.

Se volete saperne di più a proposito del meraviglioso universo di Final Fantasy che unisce fantastico e sci-fi vi consiglio l’articolo Fantasy e fantascienza convivono in un nuovo genere: il cybernature.

Girl Power!

Le protagoniste audaci e coraggiose come quelle che vi ho citato, insieme a Trinity di Matrix, Buffy, la principessa Leia, e a personaggi femminili di anime e manga come Misato Katsuragi di Neon Genesis Evangelion, Sailor Moon, Alita, Lady Oscar, Card Captor Sakura hanno saputo insegnarmi che anche le donne possono diventare degli eroi, anzi: nel loro eroismo spesso è racchiusa un’umanità e una sensibilità che le rende ancora più forti. Questo mi ha permesso di dare una mia impronta distintiva all’interno della saga di Stargarden all’insegna del girl power!

3. Il nome adatto per una cyberpunk girl

Il nome è un sigillo che ci portiamo dietro per tutta la vita: un marchio che ci identifica e, secondo l’onomanzia greca, addirittura può influenzarci a livello energetico. In alcune culture, come quella dei popoli Mixtechi o degli Indiani d’America, il nome cambiava nel corso della vita e veniva scelto in base al proprio spirito.

Il vero nome di Keva

Il nome originale di Keva è un altro: lo scoprirete durante la lettura di “Dark Blossom“, il terzo romanzo della saga di Stargarden. Leggendolo, scoprirete anche che a ogni creatura della sua specie viene assegnato un nome tipico della mitologia greca, con un significato intrinseco connesso a un elemento naturale molto preciso.

Curiosi? Per ora posso svelarvi che è stata la stessa Keva a decidere di chiamarsi così, abbandonando il nome greco originale. Lo fa accidentalmente, dopo aver letto la strana nomenclatura impressa sul vetro della sua cella all’interno del laboratorio: K/Eva #03. Un codice che la identifica come uno dei prototipi del progetto segreto descritto nel mio romanzo!

Dietro a questa scelta c’è un significato simbolico legato al senso di rinnovamento e all’autoaffermazione: è la stessa Keva a rinascere da se stessa. Nonostante il suo punto di partenza sia il laboratorio, quindi di fatto un luogo di “prigionia”, una volta deciso il suo nuovo nome, Keva inizia un arco di sviluppo preciso alla ricerca della propria identità.

Dobbiamo sempre partire dalle nostre radici, anche quando vorremmo dimenticarle, per riuscire a trovare noi stessi e capire davvero chi o cosa vogliamo diventare.

4. Keva è una ragazza vera o una creatura sintetica?

Arrivati a questo punto, credo abbiate ormai intuito la risposta: Keva non è umana. Almeno, non del tutto, nonostante provi sentimenti tipicamente umani grazie a un avvenimento particolare che scoprirete nel romanzo.

L’intelligenza emotiva biologica che conquisterà durante la storia la porterà a legarsi in qualche modo agli altri personaggi principali di “Dark Blossom”: Dymion Volkov, ex agente governativo, e Kemuri Watanabe, guerriera del celebre dojo di famiglia, entrambi in cerca di vendetta per delle questioni personali in sospeso.

La vera natura di Keva

In attesa di potervi svelare qualcosa di più sulla trama generale del romanzo, veniamo ora alla vera natura della mia cyberpunk girl! Keva è una bio-synt, un essere sintetico di categoria più avanzata dei synt, “bio-” perché nel suo processo di creazione vengono utilizzate cellule biologiche innestate su strutture sintetiche, dando vita a un essere eterogeneo perfettamente funzionante.

Ma essere bio-synt non è la sua unica particolarità: Keva è stata creata come prototipo per una nuova branca della tecnologia, destinata a un programma di ibridazione altamente classificato, di cui vi ho già accennato in precedenza. Siccome siete rimasti con me fino a questo punto, vi svelerò il suo nome in codice: Progetto Keskil. Oggi, Keskil è una minuscola cittadina della Siberia, ma nel laboratorio di “Dark Blossom”, nel Ventinovesimo secolo, è un termine utilizzato per indicare il “futuro migliore” a cui aspira lo scienziato creatore del progetto.

Se vi ho incuriositi, continuate a seguirmi qui su Stargarden per aggiornamenti sulla data di uscita del romanzo!

5. Più che una cyberpunk girl… una cybernature girl!

Il cybernature è un sottogenere della fantascienza creato e adottato da noi Gardeners come microcosmo di riferimento per il progetto Stargarden Universe. È un’evoluzione del cyberpunk e si distingue per la fusione indissolubile di elementi elettronici/tecnologici e naturali/biologici, con una marcata propensione anche verso l’elemento spirituale. Per saperne di più vi consiglio di leggere l’articolo Fantascienza italiana news: nasce il cybernature.

Keva rappresenta al meglio lo spirito cybernature di cui è permeato l’intero universo Stargarden. Questo perché combina al suo interno sia la parte tecnologica più spinta del “cyber-“, sia gli elementi naturali del “-nature”. A riprova di ciò, posso rivelarvi che il laboratorio alchemico e sperimentale in cui crescono le bio-synt come Keva è chiamato Vivaio. Cosa nasconderà al suo interno? Chi c’è veramente dietro al Progetto Keskil e quali sono le sue vere intenzioni? Continuate a seguirci per scoprirlo!

Come fare per conoscere keva?

Ormai Keva è per me come un’amica intima, o forse qualcosa di più: un alter ego, quasi una me stessa appartenente a una dimensione parallela.

Insieme ai colleghi Gardeners, ho costruito per la mia cyberpunk girl (e per tutti gli altri personaggi dello Stargarden Universe) un mondo quanto più possibile ricco di sfumature, credibile e coerente, in modo da aumentare il grado di realismo e di immersività nella storia.

Se volete entrare nel mondo di Keva e conoscerla ancora più a fondo, il romanzo “Dark Blossom” fa per voi. Presto sarà disponibile su Amazon, sia in formato digitale che cartaceo. Continuate a seguire il blog e gli altri canali social per ricevere tutti gli aggiornamenti sul progetto!

“DARK GHOST”: l’apertura di stargarden universe!

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  • Adela, sexy e graffiante cittadina di Nuova Eden?
  • Dex, muscoloso e spericolato?
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Grazie per avermi seguito fino a qui e, come dice la nostra Keva… «Ad lucem» a tutti!

Keri.