Musica e letteratura: collegamenti tra due arti magiche

Musica e letteratura sono sempre state legate in maniera indissolubile, fin dall’alba dei tempi.

I primi poemi della storia dell’uomo facevano abbondante uso di ripetizioni, rime, allitterazioni e di tutti gli artifici retorici connessi al ritmo, all’oralità e alla memorizzazione dei testi. I poemi omerici erano raccontati dai rapsodi, cantori erranti che accompagnavano le loro narrazioni col suono della lira.

Apollo, Dio della musica e della poesia, raffigurato con la lira

Ma i collegamenti tra musica e letteratura non finiscono certo qui: nell’articolo che state leggendo troverete molte particolarità che accomunano queste due arti magiche.

Ad esempio, sapevate che il primo concept album della storia era di genere fantascientifico?

Prima di parlarne, però, mi presento brevemente. Sono Robert, uno dei tre autori della saga Stargarden, e vi accompagnerò nel nostro viaggio a cavallo tra parola scritta e parola cantata.

«Ex tenebris» a tutti, come direbbero i nostri personaggi, e… diamo inizio all’avventura.

Musica e letteratura: i collegamenti nella prosa

La musicalità non è importante solo per le opere in versi: anche la narrativa in prosa ha il suo ritmo.

La punteggiatura gioca un ruolo fondamentale in questo ambito. Frasi spezzettate da frequenti virgole, ad esempio, possono dare un ritmo incalzante a un brano d’azione, mentre le parti più distese avranno bisogno di una punteggiatura meno frammentata.

Ogni brano necessita di un ritmo peculiare, che si inserisce nella cornice generale dello stile di ciascun autore.

Inoltre, bisogna fare molta attenzione a non usare parole cacofoniche (a meno che non sia richiesto dalla tipologia di testo), scontri di consonanti o qualunque altra cosa che potrebbe intralciare la scorrevolezza della lettura. Molti tendono a sottovalutarlo, ma il lettore è inconsciamente molto attento alla musicalità del testo! L’amore per l’armonia è insito in ogni essere umano.

Occhio, poi, a non esagerare con gli artifici retorici legati al ritmo! A tal proposito, vogliamo lasciarvi la prima delle 40 regole di scrittura di Umberto Eco:

“Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.”

Umberto Eco
Umberto Eco nel 1984

Quando la musica si ispira alla letteratura

I collegamenti tra musica e letteratura riguardano anche un altro argomento: le canzoni ispirate alle storie dei romanzi.

Ci sono infiniti esempi di brani musicali legati a opere letterarie. Ne citeremo cinque, ma se avete altri suggerimenti scriveteli pure nei commenti.

Cinque canzoni ispirate a opere di narrativa:

  • “Il gatto e la volpe” di Edoardo Bennato, ispirata a “Pinocchio” di Collodi.
  • “Wuthering Heights” di Kate Bush, ispirata a “Cime Tempestose” di Emily Brontë.
  • “Pet Sematary” dei Ramones, ispirata all’omonimo romanzo di Stephen King e presente nella colonna sonora del film.
  • “The Call of Ktulu” dei Metallica, ispirata a “The Call of Cthulhu” di Lovecraft. C’è la diceria che nella canzone sia menzionato “Ktulu” e non “Cthulhu” a causa di una maledizione: secondo Lovecraft, pronunciare il nome incriminato evocherebbe il mostro. Ma è più probabile che sia una questione di copyright.
  • “Aníron” di Enya, ispirata all’amore tra Arwen e Aragorn de “Il signore degli anelli”. Questa canzone è una vera chicca, perché è cantata in sindarin, la lingua elfica ideata da Tolkien. Inoltre fa parte della colonna sonora della celebre trilogia cinematografica di Peter Jackson.

Quando la letteratura Si ispira alla musica

Anche in questo caso, i titoli da citare sarebbero innumerevoli. Dovendo fare una scelta, non possiamo proprio dimenticare “Doktor Faustus” di Thomas Mann (che in redazione conosciamo molto bene, perché la mia collega Eva l’ha approfondito nella tesi di laurea magistrale).

I collegamenti tra musica e letteratura nel “Doktor Faustus” di Thomas Mann

Doktor Faustusè un’allegoria della discesa del Nazismo in Germania, raccontata attraverso la figura del violinista Adrian Leverkühn. La musica occupa una posizione chiave, in particolare quella dodecafonica. La prima opera musicale di Adrian, Meerleuchten (capitolo XVIII), per esempio, fa riferimento a “Verklärte Nacht” (opera numero 4) di Arnold Schönberg, un sestetto d’archi scritto nel 1899.

Nel libro Adrian Leverkühn viene riconosciuto come l’inventore della musica dodecafonica, in realtà ideata da Arnold Schönberg, che cancella l’armonia e attribuisce alla musica un carattere costruttivo.

Thomas Mann aveva intrattenuto frequenti contatti con Arnold Schönberg, ma questa licenza letteraria portò al deterioramento dell’amicizia con il musicista. Schönberg aveva il terrore di venire dimenticato: temeva che la sua creazione passasse ai posteri solo grazie al personaggio ideato da Mann, che l’avrebbe così derubato di ogni merito.

Tema interessante, vero? Di solito si dice che la letteratura doni gloria perenne, ma in questo caso Schönberg non era d’accordo…

Libri che inventano canzoni, che ispirano film, che creano a loro volta canzoni, che…

…alla fiera dell’est mio padre comprò!

Non ci avete capito molto, vero? Non vi preoccupate: ora vi spieghiamo tutto.

Stiamo parlando di “Never let me go”, canzone citata nell’omonimo romanzo ucronico di Ishiguro. Il brano ha un ruolo fondamentale nella narrazione, e l’autore ne descrive con dovizia di particolari la sonorità, le parole del ritornello, la copertina del singolo ecc.

Peccato che questa canzone, in realtà… non esista. È una finzione letteraria di Ishiguro. Una dura realtà che ha gettato nello sconforto tutti i lettori desiderosi di ascoltarla per davvero.

Ma niente paura: nel 2010 è stato realizzato “Non lasciarmi” di Mark Romanek, il film ispirato al libro. E, per l’occasione, è stata realizzata veramente la canzone ideata da Ishiguro! Ascoltarla dopo aver letto il libro è qualcosa di incredibile…

Lo storytelling applicato alla musica: i concept album

Un campo in cui la musica usa in maniera molto coinvolgente i meccanismi dello storytelling è quello dei concept album, dove ogni canzone è collegata all’altra da un tema portante, che in alcuni casi forma una vera e propria storia.

Fantascienza al potere

E qui ci addentriamo in un territorio molto consono alla saga Stargarden… dovete infatti sapere che il primo concept album della storia era di argomento fantascientifico.

Si tratta diI Hear a New World“, inciso nel 1959 dal produttore e musicista inglese Joe Meek. Il sottotitolo parla chiaro: “fantasia musicale da un altro spazio”.

Joe Meek credeva fermamente che esistessero altre forme di vita intelligenti nel sistema solare. L’album era proprio un tentativo di “creare un’immagine in musica di ciò che potrebbe esserci lassù nello spazio“.

D’altra parte, il binomio musica/fantascienza è sempre andato alla grande nei concept album (pensiamo ad esempio a “Drones” dei Muse, che parla della disumanizzazione del mondo e del sopravvento dei droni) e non solo. Per tutto ciò, vi rimando all’articolo della collega Giulia “10 artisti che mixano alla perfezione musica e fantascienza”.

I pionieri del concept album in Italia

Il primo concept album italiano è molto meno epico. Si tratta di “Diario di una sedicenne“, inciso da Donatella Moretti nel 1964. Come si evince dal titolo, racconta gli amori e i tormenti di un’adolescente.

Pochi anni dopo, debuttò anche il primo concept album di un grandissimo artista italiano: Fabrizio De André. Siamo nel 1968 e l’album in questione si chiama “Tutti morimmo a stento”.

Il filo rosso che collega le canzoni è “la morte psicologica, mentale” di chi ha subito forti dolori, lutti o altri eventi traumatici. Ma facciamocelo spiegare direttamente dall’artista:

«Parla della morte… Non della “morte cicca”, con le ossette, ma della morte psicologica, morale, mentale, che un uomo normale può incontrare durante la sua vita. Direi che una persona comune, ciascuno di noi forse, mentre vive si imbatte diverse volte in questo genere, in questo tipo di morte – in questi vari tipi, anzi, di morte – prima di arrivare a quella vera. Così, quando tu perdi un lavoro, quando tu perdi un amico, muori un po’; tant’è vero che devi un po’ rinascere, dopo».

Fabrizio De André
Fabrizio De André nel 1977

I collegamenti tra musica e letteratura nella saga stargarden

I collegamenti tra musica e letteratura in Stargarden sono tanti, tantissimi. Di alcuni romanzi — come “Dark Ghost“, che inaugura il progetto — abbiamo addirittura una playlist ufficiale. Per non parlare della colonna sonora originale del progetto che potete ascoltare nell’articolo dedicato “Che musica ascoltano le stelle?”.

Ci siamo inoltre divertiti ad associare qualche brano significativo a ognuno dei tre personaggi principali della saga. Ecco la soundtrack del protagonista di “Dark Eagle“.

Se Tenebra fosse musica: “Cybersleep” – Lacuna Coil; “Bad” – Last Night Riot; “Stay and Decay” – Unlike Pluto; “Slow Dive” – Seven Lions.

C’è poi un’altra canzone che rappresenta bene il mood del mio romanzo, cioè “Be Yourself” degli Audioslave. Trovo che si adatti molto a Tenebra, diviso tra il bisogno di primeggiare nell’arena con ogni mezzo e la volontà di rimanere se stesso.

Ma non è tutto! Se vi piacciono i collegamenti magici fra musica e libri… allora “Dark Ghost è il romanzo che fa al caso vostro!

“DARK GHOST”: musica e illustrazioni per stargarden universe



“Dark Ghost è il vostro portale d’accesso allo Stargarden Universe! Come? Leggendo il romanzo accompagnati dalla playlist ufficiale e dalla colonna sonora originale… e ammirando le splendide illustrazioni originali!

AVETE GIÀ UNA COPIA NEL VOSTRO KINDLE? OPPURE PREFERITE IL CARTACEO ILLUSTRATO SUL COMODINO?



Dark Ghost – essere umani non basta” è il romanzo che apre la serie cybernature “Stargarden Universe” e, oltre a essere stato scritto a suon di musica… è anche stato curato nei minimi dettagli, dall’editing a una veste grafica stellare!

Disponibile anche in versione cartacea illustrata!



La nostra Production Designer Keri Blake ha preparato delle illustrazioni esclusive e inedite per i lettori fortunati che ordineranno il romanzo in formato cartaceo!

La redazione è particolarmente colpita dall’illustrazione a pagina 215… ma anche le altre non sono da meno!

Acquistate ora “Dark Ghost” e scopri i segreti di Gaia!

«Ad lucem» a tutti,

Robert.

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