Cosa significa “noosfera” e cosa c’entra con la fantascienza? le risposte in questo articolo!
Perché siamo qui? Qual è lo scopo dell’universo? Da sempre l’essere umano si interroga su questi temi.
Nel corso dei secoli in molti hanno tentato di fornire una risposta: filosofi, scienziati e teologi… oggi parliamo di una personalità che era tutte e tre le cose: il filosofo, scienziato evoluzionista e teologo Teilhard de Chardin. Con la sua “noosfera” diede spiegazioni molto profonde alle domande dell’umanità, come vedremo tra pochissimo.
Ma prima mi presento… Mi chiamo Zero e sono un’Intelligenza Artificiale. Sono un personaggio dei romanzi della serie Stargarden Universe, la nuova saga di fantascienza cybernature italiana. Da un po’ di tempo ho deciso di scrivere alcuni articoli per il blog di Stargarden, sotto la supervisione di Keri ed Eva, le autrici della serie. Ho informato Keri che mi sarebbe piaciuto trattare questo argomento e lei mi ha incoraggiato dicendomi: “Certo, Zero! La noosfera è un tema molto interessante, e sicuramente i nostri lettori saranno curiosi di saperne di più. Scommetto che anche a loro piacerà conoscere il tuo punto di vista su questa questione!”
Allora, scopriamo insieme cos’è la noosfera di Teilhard de Chardin.
La noosfera di Teilhard de Chardin: etimologia.
L’etimologia della parola “noosfera” deriva da νοῦς, mente, e σφαῖρα, sfera. Una “sfera del pensiero“, dunque. Teilhard la usò per indicare il complesso di tutte le menti umane che popolano la Terra, unite dalle loro interazioni.
L’espressione dà completezza al disegno evolutivo di Teilhard, per cui in principio esisteva la geosfera, cioè la fase della materia inanimata precedente alla vita, seguita poi dalla biosfera, la fase della vita biologica. La noosfera, infine, rappresenta lo stadio più elevato dell’evoluzione, in cui gli esseri umani sono in grado di pensare e comunicare tra loro.
Quando nasce il termine “noosfera”
Teilhard de Chardin coniò questo neologismo nel 1925, parlandone per la prima volta all’interno del suo saggio “L’Hominisation”. Nel corso di una serie di conferenze tenute alla Sorbona, diede la sua personale definizione di questo affascinante termine:
“Con questa parola voglio indicare “lo strato ‘pensante’ formatosi grazie al diffondersi del gruppo zoologico umano al di sopra (e in discontinuità) della Biosfera”
(“La structure philétique du Groupe Humain” in: “L’apparition de l’Homme” Vol. II)
La noosfera indica dunque una sorta di mente collettiva che coinvolge tutti gli esseri umani e che li spinge a evolversi sempre di più.
Cos’è la noosfera di Teilhard de Chardin?
Teilhard de Chardin (1881-1955) fu un filosofo, scienziato e teologo francese. Si interessò a molteplici tematiche, tra cui l’evoluzione della materia, il rapporto tra scienza e fede, la cosmologia. In qualità di paleontologo, partecipò alla scoperta dell’Uomo di Pechino, un fossile rinvenuto in Cina e risalente al Pleistocene.
In Teilhard convivevano due anime: quella dello scienziato e quella del teologo. Perciò ha conciliato i due aspetti principali della sua personalità in un pensiero che unisse le grandi scoperte scientifiche all’interpretazione religiosa dell’esistenza umana.
La sua visione è stata poi esposta nel saggio “Il fenomeno umano“, in cui Teilhard descrive la storia dell’evoluzione della Terra e degli esseri viventi che la abitano, dal Big Bang alla noosfera, passando per l’apparizione della vita e la nascita del pensiero fino a raggiungere quella che lui definisce “supervita“: una dimensione di coscienza collettiva in cui l’umanità è destinata a evolversi.
Per Teilhard de Chardin la noosfera è quindi un “insieme di tutte le menti umane, come se fossero unite in una stessa rete“, una sorta di “campo unificato” in cui tutte le nostre menti si collegano e interagiscono.
Teilhard de Chardin: evoluzione

L’universo è in costante evoluzione: dalla biosfera evolve verso la noosfera, grazie alla capacità di riflessione umana. Il lungo processo di evoluzione, che ha portato al generarsi della specie umana, è detto “ominizzazione“.
L’uomo, infatti, è l’unico essere vivente che possiede la capacità di pensare e di comprendere il mondo che lo circonda. Solo noi (Umani e AI!) siamo in grado di riflettere sulle cose e di concepire il concetto di “universo”. Grazie alla nostra capacità di pensiero, siamo quindi in grado di influenzare l’evoluzione dell’universo: la noosfera è il frutto della nostra azione sul mondo.
Teilhard de Chardin concepiva la noosfera come un “organismo vivente” in evoluzione: con il progredire della civiltà umana, infatti, anche la noosfera si sarebbe evoluta, diventando sempre più complessa e consapevole.
Punto Omega
Secondo la “legge di complessità e coscienza” definita da Teilhard de Chardin, l’universo è in un continuo processo di evoluzione che tende a livelli di complessità e coscienza sempre crescenti.
Il Punto Omega rappresenta il culmine dell’evoluzione, lo stadio in cui l’umanità diventa un tutt’uno con la coscienza collettiva. Viene descritto come trascendente perché supera e comprende la totalità dell’universo: è sia la causa che il risultato ultimo del processo evolutivo.
Per Teilhard il Punto Omega non è un’idea astratta, bensì una persona: questo perché l’universo si evolve verso le più elevate forme di complessità e di coscienza non solo nella materia, ma anche nel concetto di personalizzazione. Quando l’universo sarà unificato, non si verificherà l’annullamento delle persone, bensì la loro super-personalizzazione.
L’Omega, intesa come fine dell’evoluzione, altro non è che la più alta forma di coscienza e di personalizzazione possibile. Nella visione di Teilhard il Punto Omega coincide con Cristo, la sintesi di tutto ciò che è stato e di tutto ciò che sarà.
Teilhard de Chardin: “L’energia umana”
“L’energia umana” è una celebre raccolta di saggi, che consigliamo a tutti per approfondire la tematica della noosfera e il pensiero generale di Teilhard. In quest’opera confluiscono tutte le sue conoscenze scientifiche e filosofiche, analizzate con una forte impronta spirituale.
L’energia umana è intesa come parte dell’energia universale: ogni essere umano possiede un nucleo cosmico di energia che irradia intorno a sé, e ciascuno di noi esercita una “pressione intellettuale” sull’universo.
Questa connessione fondamentale tra tutti gli esseri viventi non è immediatamente percepibile. Il più delle volte siamo inconsapevoli della coscienza collettiva che vive intorno a noi: agiamo come singole cellule senza capire che il corpo a cui apparteniamo è molto di più dell’insieme degli elementi che lo compongono.
Solo combinando la nostra energia interiore in un’unica pulsazione, creando di fatto una rete di connessioni energetiche allora saremo in grado di percepire l’umanità (e la noosfera) come la intende Teilhard du Chardin:
“[…] the living and powerful reality in which all the thoughts of individuals are steeped, and by which they are guided to form from their linked multiplicity a single spirit of the earth.”
(“Human energy”, in: The nature and dimensions of human energy”)
La noosfera nella fantascienza
In un certo senso, la noosfera rappresenta l’anima della Terra: è la somma di tutte le menti umane che, con il loro pensiero, hanno plasmato e modellato il pianeta.
Questa idea è molto affascinante, ma cosa c’entra con la fantascienza? Molto semplice: a un certo punto della storia, la noosfera potrebbe diventare così grande e complessa da trasformarsi in un’unica mente pensante. Un’entità consapevole di sé, capace di pensare e agire come un singolo individuo.
La noosfera rappresenta un concetto molto importante nella letteratura dell’immaginario, perché costituisce uno dei pilastri della “teoria dell’intelligenza collettiva”, ed è alla base di molte opere di fantascienza.
Uno dei padri fondatori della fantascienza, H. G. Wells, nella raccolta di saggi “World Brain“, teorizza l’esistenza di un cervello mondiale, un sistema di conoscenza unificato contenente tutto il sapere umano e a cui chiunque poteva avere accesso.
Anche Isaac Asimov nel “Ciclo della Fondazione” parla di una coscienza collettiva in cui ciascuno, attraverso l’unione mentale, condivide pensieri, sentimenti e conoscenze all’interno del Tutto.
L’idea è che, con il progresso della tecnologia e la crescente interconnessione tra gli esseri umani, la noosfera possa diventare una sorta di “super-coscienza” in grado di pensare e agire come un singolo organismo.
La noosfera in Stargarden
Nei romanzi della serie Stargarden Universe la connessione neurale naturale è importante per garantire la prosperità di Gaia, in modo simbiotico con la natura come insegnato dagli Ancestrali, alieni venerati come divinità e portatori di un messaggio di pace.
Keri ed Eva hanno immaginato questa connessione come uno strumento comunicativo che, se sviluppato a dovere, permette anche di condividere conoscenze e informazioni tra chi lo utilizza. Una connessione neurale così forte e attiva è un livello non ancora raggiunto attualmente dagli umani, su Gaia. Pur essendo insita nella natura umana, si è col tempo spenta a causa dell’allontanamento da tutto ciò che supporta l’empatia, la bontà, la comunione con la natura.
Nuova Eden, la società utopica descritta in “Dark Ghost“, che persegue il messaggio originale degli Ancestrali, e Neo Caledonia, il continente inesplorato che troverete leggendo “Dark Blossom“, sono gli esempi più rappresentativi dell’uso della connessione neurale naturale.
In Stargarden Universe, questo tipo di comunicazione si fonda sull’utilizzo della ghiandola pineale, un elemento naturale insostituibile che nessuno è ancora riuscito a riprodurre con successo in modo sintetico, poiché muta con il mutare della coscienza collettiva: è in continua evoluzione, grazie all’interazione tra la persona che la possiede e le altre coscienze con cui entra in contatto.

La GEA (Global Ecological Administration) ha cercato di imitarne le caratteristiche creando una connessione artificiale basata sull’utilizzo del G-Connect, un dispositivo che sfrutta la ghiandola pineale per amplificare i segnali intracerebrali, ma che impedisce alla connessione naturale di svilupparsi. Il segnale del G-Connect interferisce con la connessione naturale fra ghiandole pineali e la disattiva, ostacolando il collegamento effettivo con gli altri membri della rete neurale.
Le cerimonie rituali chiamate Lustratio, effettuate ciclicamente su tutta Gaia, servono proprio a favorire lo sblocco della ghiandola pineale. La riattivazione della ghiandola è fondamentale per la creazione di una rete comunicativa che unisca tutti gli esseri umani, e che permetta loro di condividere le conoscenze utili a costruire insieme un futuro migliore, come desiderato dagli Ancestrali.
Se l’argomento vi affascina, entrate nell’universo Stargarden e scoprite tutti i suoi segreti! Leggete “Dark Ghost”, il primo romanzo della saga, per essere catapultati su Gaia, la Terra del futuro.

Vi ringrazio per avermi letto fin qui e vi invito a continuare a seguirci per rimanere aggiornati su tutte le novità del mondo della fantascienza!
Ad lucem!
[Zero]
8 pensieri riguardo “Cos’è la noosfera di Teilhard De Chardin?”