Cosa sappiamo della civiltà Nazca? È plausibile un legame CON gli extraterrestri? Facciamo il punto della situazione!
Le linee di Nazca sono enormi geoglifi tracciati sul suolo della Pampa di Palpa, nel Perù meridionale. Rappresentano animali, piante, simboli astratti, stelle, conchiglie e figure umanoidi; sono state tracciate rimuovendo dalla superficie desertica i sassi ferrosi di cui era ricoperta, lasciando una linea più chiara a formare i disegni. La quasi assenza di vento ha preservato le opere fino ai giorni nostri.
La datazione delle linee con il Carbonio 14 è piuttosto controversa, tuttavia si stima che siano state realizzate dalla civiltà Nazca tra il 300 a.C. ed il 500 d.C.
La civiltà Nazca
La popolazione Nazca è stata una delle principali culture delle Ande Centrali. Nella valle che prende il suo nome (Valle di Nazca, appunto), fiorì una vivacissima città ricca di case, edifici religiosi e produzioni artistiche: dipinti, stoffe variopinte, ceramiche.
Un popolo davvero creativo, al punto di realizzare delle vere opere d’arte a cielo aperto, visibili solo dall’alto… o forse no? Sono stati i Nazca a tracciarle o c’è stato un intervento extraterrestre? Il fatto che le linee di Nazca siano visibili solo a partire da un’altitudine di 400 metri ha dato vita a parecchie ipotesi da parte degli ufologi.

Le linee di Nazca e gli alieni
Il principale sostenitore del legame tra linee di Nazca e civiltà extraterrestre è l’autore Svizzero Erich Von Däniken, che ha esposto le sue ipotesi prima nel saggio “Chariots of the Gods” e poi in “Arrival of the Gods: Revealing the Alien Landing Sites of Nazca“.
Le teorie di Von Däniken
“Chariots of the Gods” è stato scritto negli anni Sessanta per provare come la Terra, nel corso dei secoli, sia stata ripetutamente visitata da civiltà aliene molto più avanzate della nostra. Tra le altre cose, enuncia la teoria secondo cui le linee di Nazca siano state costruite, grazie all’intervento di esseri extraterrestri, come piste d’atterraggio per le loro astronavi.

Nel 1998 Von Däniken ha poi scritto “Arrival of the Gods: Revealing the Alien Landing Sites of Nazca”, per approfondire ulteriormente l’argomento.
“Negli ultimi 30 anni sono stato a Nazca innumerevoli volte. Ho passato settimane a sorvolare il deserto circostante e le colline vicine” ci informa nell’introduzione.
Nel corso del libro analizza le foto, gli enigmi matematici e i labirinti di abilissima fattura che si possono tracciare mettendo insieme le linee delle diverse figure. Le sagome, secondo Von Däniken, non sono disegni isolati tra loro, ma sono tutte collegate a formare un misterioso tracciato.
Una segnaletica stradale aliena?
Secondo lo studioso, le linee di Nazca costituiscono una sorta di “segnaletica stradale” per alieni, che può essere costituita da tre tipi di elementi:
1. Runways (piste vere e proprie);
2. Narrow lines (linee più strette collegate alle piste principali);
3. Scrape drawings (immagini “raschiate”), ovvero le figure rappresentanti l’iguana, la balena, il cane, la scimmia, il ragno, il fiore, gli uccelli ecc. Che siano cartelli stradali per extraterrestri?

Linee di Nazca e alieni: la polemica con gli archeologi
Von Däniken contesta la visione degli archeologi, che non contempla l’intervento alieno per “partito preso”.
Secondo la comunità scientifica e accademica, gli ideatori delle linee di Nazca (che tra parentesi avrebbero potuto ammirare la perfezione delle loro creazioni solo dall’alto), prima di riprodurle sul terreno le hanno progettate e disegnate su piccola scala. Il modo in cui successivamente hanno ingrandito questi disegni, dando a ogni linea il giusto posto e le giuste proporzioni, è però un enigma insoluto. Con quali strumenti e attrezzature è stato fatto tutto ciò e per quale ragione? Non abbiamo risposte esaustive.
Von Däniken si chiede poi perché le figure tracciate, così armoniose nelle loro proporzioni, presentino particolari fuori posto come umanoidi e scimmie a quattro dita. Mettendo insieme gli elementi irrisolti, si potrebbe dare ragione all’autore e propendere per un’ipotesi extraterrestre? O le spiegazioni sono altre?
Altre spiegazioni per le linee di Nazca
Il modo in cui le linee sono state tracciate rimane un mistero, ma riguardo alla loro funzione gli archeologi hanno elaborato diverse teorie che non prevedono gli alieni. Ecco cosa potevano rappresentare:
- percorsi sacri che indicavano dove camminare durante le cerimonie religiose;
- punti di riferimento per divinità venute dalle stelle, in particolare in vista del ritorno sulla Terra del veneratissimo dio-serpente Quetzalcoatl;
- calendari astronomici: la matematica e archeologa Maria Reiche identificò nel disegno della scimmia l’Orsa Maggiore e in quello del delfino e del ragno la costellazione di Orione;
- canali di irrigazione o mappe delle risorse d’acqua sotterranee.
Le linee di Nazca e gli Ancestrali
Le teorie sulle linee di Nazca sono tutte intriganti, senza contare l’alone di mistero dovuto al fatto che si tratta di un enigma non (ancora?) risolto.
Noi Gardeners siamo particolarmente affascinati dall’ipotesi che riguarda gli Dei venuti dalle stelle, perché è un argomento che tocca da vicino gli Ancestrali di Stargarden!
Si tratta di Alieni giunti sulla Terra per portare un messaggio di pace e fratellanza all’umanità, salvandola dal baratro in cui stava precipitando. Le vicende del primo libro, “Dark Ghost“, sono ambientate parecchio tempo dopo la loro venuta e la successiva dipartita. Ormai gli Ancestrali sono venerati come divinità, ma i loro insegnamenti hanno perso forza… torneranno tra noi o lasceranno gli uomini al loro destino? La risposta verrà data nel corso della saga!
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«Ad lucem» a tutti!
Redazione Stargarden Universe
3 pensieri riguardo “Linee di nazca e alieni: qual è la verità?”