5 scrittori e 5 scrittrici per conoscere la space opera!
Oggi parleremo della space opera: un sottogenere della fantascienza che si concentra sulle avventure spaziali, sull’azione e sui sentimenti dei personaggi. Spesso incorpora elementi di altri generi, come il fantasy, la fantascienza sociologica e la distopia.
Questo filone, di solito, presenta un universo vasto e complesso, ricco di popolazioni aliene molto diverse tra loro, organizzazioni intergalattiche, lotte politiche, conflitti di dimensioni epiche. Se state cercando ispirazione per qualche romanzo da leggere, siete nel posto giusto!
Space opera libri: 10 consigli di lettura firmati Stargarden
1.Ciclo delle fondazioni, Isaac Asimov
Come accade per molte saghe della nostra rassegna, è riduttivo inquadrare il ciclo delle fondazioni solo nel genere della space opera, perché questo capolavoro è molto di più. Asimov ha creato una serie epica che esplora la psicologia umana, la politica e la sociologia, nonché il ruolo della tecnologia nell’evoluzione e nella colonizzazione spaziale.
Il ciclo si concentra sulla storia dell’Impero Galattico, ormai in declino, e sulle iniziative degli scienziati che cercano di trovare soluzioni per questa disfatta.
Hari Seldon, il primo e più grande psicostoriografo dell’Impero Galattico, utilizza complesse funzioni matematiche per sviluppare la “psicostoria” (“la scienza del comportamento umano ridotto a equazioni matematiche”, per dirla con le parole di Asimov): una disciplina che gli permette di prevedere il crollo dell’impero entro 500 anni e, a seguito dell’avvenimento, 30.000 anni di anarchia totale. Per evitare la crisi, Seldon organizza l’invio di una comunità di scienziati su Terminus, un pianeta periferico, con il pretesto ufficiale di creare un’enciclopedia galattica. La fondazione di scienziati è destinata a diventare il nucleo del nuovo Impero Galattico secondo il “Piano Seldon”, che prevede la ricostruzione del governo entro mille anni.
Questo è solo l’avvio della storia, poi la vicenda prosegue con molti sviluppi, sequel e prequel. Se volete iniziare a conoscerla, potete cominciare dal primo libro scritto da Asimov (“Fondazione”) oppure dal primo prequel in ordine di lettura (“Preludio alla fondazione”).
Se invece volete conoscere l’altra grande saga dell’autore, vi rimandiamo all’articolo “Il ciclo dei robot di Asimov (raccontato da un vero robot)“.
2. Serie delle Città volanti, James Blish
Si tratta di una saga di quattro romanzi (“Ed essi avranno le stelle”, “Una vita per le stelle”, “Il ritorno all’infinito”, “Il trionfo del tempo”) pubblicata tra il 1957 e il 1959.
Le città del titolo sono le metropoli terrestri, che abbandonano una Terra in declino protette da cupole e spinte da generatori antigravità. Queste città volanti si chiamano “Okies” e vagano per lo spazio in cerca di risorse e di un luogo dove potersi stabilire.
È una serie molto apprezzata per la descrizione della vita all’interno delle città volanti, per l’immaginazione creativa dell’autore e per le invenzioni riguardanti la tecnologia necessaria a sopravvivere in un ambiente così particolare. Blish, inoltre, ha saputo affrontare temi sociopolitici forti come l’oppressione, la ribellione di fronte alle ingiustizie e la libertà individuale.
3. Ciclo di Dune, Frank Herbert
Il Ciclo di Dune è una serie di sei romanzi di fantascienza scritti tra il 1965 e il 1985, ambientati principalmente sul pianeta desertico di Arrakis, soprannominato appunto “Dune”. Si tratta dell’unico luogo nella galassia dove si può trovare e raffinare la Spezia (o Melange), una sostanza psichedelica essenziale per l’economia della società, poiché consente di intraprendere viaggi interstellari e di avere premonizioni. Arrakis fa parte dell’Impero, detto anche il Trono del Leone d’Oro, un governo galattico in perenne balia di scontri, alleanze e giochi di potere. L’autore ci presenta un mondo dove politica e religione si fondono, dando vita a una società complessa e stratificata. In questo contesto, il tema della sopravvivenza è centrale, e la battaglia per il controllo del pianeta Arrakis diventa una lotta sanguinosa per la supremazia.
Il primo romanzo della saga, “Dune”, e in generale l’intera serie di Herbert hanno esercitato un’influenza notevole sui tutti coloro che si sono cimentati con il genere della space opera da quel momento in poi. Un esempio su tutti? George Lucas ha ammesso più volte di aver tratto ispirazione da Dune per la creazione della saga di “Star Wars”.
Lo confessiamo: la saga di “Dune” è una delle nostre preferite! Oltre alle tematiche trattate, anche l’ambientazione esercita un grande fascino sulla redazione Stargarden. All’interno di “Dark Ghost”, infatti, troverete il Deserto delle Dune di Vetro, un luogo dalle atmosfere quasi lunari (ma tutt’altro che tranquillo!). Per saperne di più, vi invitiamo a leggere la presentazione di “Dark Ghost” nella pagina di acquisto su Amazon.

4. Trilogia di Marte, Kim Stanley Robinson
La trilogia di Marte, composta dai romanzi “Red Mars”, “Green Mars” e “Blue Mars”, racconta la storia della colonizzazione e terraformazione del pianeta Marte.
La vicenda prende l’avvio nel 2026, con il viaggio sulla navetta Ares dei coloni prescelti, tra i quali troviamo John Boone (il primo astronauta a camminare sul suolo marziano). Dopo pochi mesi, i “Primi Cento” coloni, per lo più russi e americani, si stabiliscono sul pianeta e cominciano a preparare il terreno per l’arrivo di altri scienziati e ingegneri. Mentre la colonizzazione procede, però, iniziano a formarsi gruppi ideologici con posizioni diverse sulla terraformazione del pianeta.
La trilogia di Marte racconta con grande realismo e cura per il dettaglio la colonizzazione del pianeta rosso, non trascurando gli aspetti sociali e politici dell’impresa. Kim Stanley Robinson ha saputo creare un’ambientazione credibile e coinvolgente, dando vita a personaggi complessi e realistici. La saga è diventata una pietra miliare della fantascienza e ha influenzato numerosi autori successivi che hanno affrontato il tema della conquista di Marte e della terraformazione di altri pianeti.
5. “Coyote”, Allen Steele
2070. La Repubblica Unita d’America, sotto un regime autoritario conservatore costruito dopo la Seconda Rivoluzione Americana, è gestita dagli autocrati del Partito della Libertà. La dittatura ha costruito la sua prima astronave: l’URSS Alabama. I piani del governo, però, vengono scardinati da un gruppo di ribelli che si impadronisce del mezzo e inizia un viaggio interstellare.
Un equipaggio composto da 104 soldati, scienziati e civili, è stato quindi posto in stato di biostasi, in modo da essere risvegliato dall’AI della nave 226 anni nel futuro. Tuttavia, solo tre mesi dopo l’inizio del viaggio, qualcosa va storto e Leslie Gillis, l’ufficiale senior delle comunicazioni, si risveglia dalla biostasi prima di tutti. Sapendo di non poter rivedere mai più i suoi compagni di viaggio a causa dello scarto temporale, inizia lentamente a crearsi una nuova realtà, da poter vivere in totale solitudine.
La peculiarità di “Coyote” è il fatto che ogni capitolo ha una forte unità narrativa, come se fosse un racconto a sé, che però si integra con tutti gli altri. Questa caratteristica deriva dal fatto che, in origine, i capitoli sono stati pubblicati all’interno di una rivista (“Asimov’s Science Fiction”).
6. “The Long Way. Il lungo viaggio”, Becky Chambers
A ventitré anni, Rosemary Harper ha speso tutti i suoi soldi per costruirsi una nuova vita e una nuova identità. Si unisce all’equipaggio del Wayfarer, senza troppe aspettative e con lo scopo di allontanarsi dal suo pianeta d’origine e da un passato molto travagliato.
L’equipaggio è formato da un mix unico di specie e personalità, da Sissix, l’amichevole pilota rettiliano, a Kizzy e Jenks, gli ingegneri in costante conflitto che mantengono la nave in funzione. La vita a bordo è impegnativa, ma relativamente tranquilla, esattamente quello che Rosemary cercava. Per lo meno, fino a quando a lei e a tutti i colleghi viene offerto un lavoro che potrebbe cambiar loro la vita: costruire un tunnel iperspaziale verso un pianeta lontano. Il compenso è da capogiro, ma l’avventura comporta un lungo viaggio attraverso lo spazio interstellare, devastato dalla guerra e tenuto in piedi da cruciali, quanto fragili, alleanze.
7. “Ancillary Justice – La vendetta di Breq”, Ann Leckie
La Justice of Toren è una nave senziente, molto al di là di una semplice intelligenza artificiale, che ha trascorso millenni portando ufficiali e truppe nelle infinite annessioni planetarie dell’Impero Radchaai. Gli equipaggi sono formati da “ancelle”, esseri umani spersonalizzati che condividono un’unica coscienza e agiscono come una cosa sola. In passato, Breq era un’ancella della nave Justice of Toren; ma ora, il suo obiettivo è quello di ribellarsi e vendicarsi di chi l’ha distrutta.
Questo romanzo, il primo di una saga, fin dalla sua prima pubblicazione è diventato un punto di riferimento per gli amanti della space Opera. Oltre a essere stato acclamato da critica e pubblico, ha ricevuto numerosi riconoscimenti prestigiosi, tra cui il Premio Hugo al miglior romanzo (2013) e il Premio Nebula per il miglior romanzo (2014).
8. “Eroe della galassia”, Elizabeth Moon
Elizabeth Moon è un’autrice di fantasy e fantascienza molto famosa in USA; è stata candidata al Premio Hugo nel 1996 e ha vinto il Premio Nebula per il miglior romanzo nel 2003 (con “La velocità del buio”).
In Italia, però, molte delle sue opere non hanno ancora avuto una traduzione. Una delle poche realtà che ha portato i suoi romanzi nel nostro Paese è Urania, sempre attenta alle nuove tendenze della sci-fi internazionale (se volete saperne di più sull’argomento, vi consigliamo l’articolo “Urania (collana editoriale): storia della grande serie Mondadori“).
“Eroe della galassia” inaugura la serie di Esmay Suiza (un caposaldo della space opera militare), che prosegue con “La minaccia dell’orda”, “Ponte di comando”, “Cambio al comando”, “Contro ogni nemico”.
Esmay Suiza desidera solo un posto di lavoro tranquillo, ma all’improvviso si trasforma in un’eroina per caso. Trovatasi nel bel mezzo di una battaglia spaziale, non ha altra scelta che prendere il comando e trionfare, diventando così il membro della flotta più giovane e di rango più basso che abbia mai vinto uno scontro importante. Anche se non avrebbe mai voluto diventare un’eroina, sembra proprio che non possa farne a meno…
9. Saga dell’impero skoliano, Catherine Asaro
Catherine Asaro è un’altra autrice molto amata all’estero, ma poco apprezzata in Italia. La sua saga dell’impero skoliano conta ben quattordici libri, ma solo uno è stato tradotto nella nostra lingua: “La rosa quantica”, Premio Nebula 2001.
“La rosa quantica” è una rivisitazione de “La Bella e la Bestia” in chiave fantascientifica (la rosa del titolo richiama subito un primo collegamento con la celebre fiaba). Nella storia tradizionale, Bella deve salvare il padre dalla prigionia a cui l’ha condannato la Bestia; in questo romanzo, Kamoj Argali (governatrice di una provincia del pianeta Balumil) deve salvare il suo territorio dalle mire del principe Lionstar, che rappresenta la Bestia perché ha la reputazione di mostro presso la gente di Kamoj. Un libro intenso che affronta i temi delle cicatrici fisiche ed emotive lasciate sui sopravvissuti delle guerre.
10. “Binti”, Nnedi Okorafor
“Binti” fa parte del filone dell’africanfuturismo, un sottogenere della fantascienza. Il termine è stato introdotto dall’autrice Nnedi Okorafor nel 2019, che lo definisce come una corrente “radicata nella cultura, nella storia, nella mitologia e nell’ottica dell’Africa, che non privilegia né mette al centro l’Occidente”.
Se volete cimentarvi con la lettura di un’opera appartenente a questo filone, potete iniziare da “Binti”, che ha vinto il Premio Nebula e Hugo per il miglior romanzo breve nel 2016. La protagonista è appunto la giovane Binti, la prima esponente del popolo Himba a essere accettata nella prestigiosa facoltà intergalattica Oomza Uni. La ragazza sa di non poter partire per raggiungere l’università, a causa delle rigide tradizioni della sua gente. Pertanto, decide di fuggire di casa e imbarcarsi su un’astronave diretta a Oomza Uni, chiamata Terzo pesce. Durante il viaggio, il mezzo viene attaccato dalle “Meduse”, una specie aliena in guerra con i Khoush…
Per questo articolo è tutto, ma se avete altri libri space opera da consigliarci scriveteci pure una e-mail! Siamo sempre attenti ai suggerimenti dei nostri lettori. E forse, chissà… nelle prossime espansioni della nostra saga, potremmo anche inserire elementi di questo sottogenere, che amiamo molto!
«Ad lucem» a tutti,
Redazione Stargarden.