Criogenesi da vivi: costi e fattibilità

Dal futuro una speranza per una nuova vita oltre la morte

La criogenesi da vivi è un processo che affonda le sue radici nel desiderio umano di superare i confini della morte.

Nell’articolo che state leggendo, esploreremo i segreti e le sfide di questa tecnologia. Andremo oltre il velo dell’ignoto per scoprire i costi, la fattibilità e la storia pazzesca dell’unico uomo al mondo che ha subito una criogenesi da vivo… senza nemmeno volerlo!

Cos’è la criogenesi?

È la pratica di preservare la vita mettendo in pausa il processo di morte, utilizzando temperature sotto lo zero per farsi risvegliare nel futuro grazie alla tecnologia medica che (si spera) verrà implementata nei prossimi secoli.

Questo processo riduce al minimo le funzioni vitali dell’organismo e si attua nel lasso di tempo che intercorre tra la cessazione del battito cardiaco e la morte cerebrale vera e propria, in modo da conservare intatte le strutture nervose.

Come funziona il processo di criogenesi?

Tutto inizia nella sala rianimazione dell’ospedale. Dopo l’arresto cardiaco, una volta dichiarata la morte legale, i medici ripristinano meccanicamente la ventilazione ai polmoni e l’afflusso di sangue al cervello.

A questo punto il corpo viene immerso in acqua gelida per essere trasportato nel centro di criogenesi prescelto, dove si inietta in endovena la soluzione crioprotettiva. Il corpo viene poi ricoperto dall’azoto liquido e portato a una temperatura di -196 gradi.

Quando è nata la criogenesi?

Il primo essere umano a sottoporsi al processo è stato James Bedford, un professore di psicologia dell’università della California. Era il 12 gennaio 1967 e Bedford aveva 73 anni.

Il suo corpo è tutt’oggi conservato all’interno della Alcor Life Extension Foundation, una delle tre compagnie al mondo che offrono il servizio.

È possibile effettuare la criogenesi… da vivi?

No, la crioconservazione da viventi non è legale, nemmeno in casi di malattie terminali. La tecnologia odierna non ci consente nemmeno di effettuare test sul suo funzionamento.

Per ora è una possibilità che appartiene solo al campo delle ipotesi… o della fantascienza!

Criogenesi da vivi e fantascienza

Se amate queste tematiche, vi consigliamo il film “Idiocracy”, una distopia in cui il livello di intelligenza medio del genere umano raggiunge livelli così bassi da metterne a rischio la sopravvivenza. In questo futuro da incubo, si risvegliano Joe e Rita, un uomo e una donna ibernati 500 anni prima… non vi raccontiamo di più per non rovinarvi la storia, ma sappiate che è davvero geniale!

Un altro film che è piaciuto molto alla nostra redazione è “Oxygène“. In un futuro lontano, una donna di nome Elizabeth Hansen si ritrova all’interno di una capsula criogenica denominata Omicron 267. Tuttavia, a causa di un’amnesia completa, è priva di qualsiasi ricordo riguardante il motivo del suo confinamento o la sua vera identità. La situazione diventa critica quando l’ossigeno all’interno della capsula inizia a scarseggiare, costringendo Elizabeth a compiere una corsa contro il tempo per scavare nella sua memoria e scoprire la verità sulla sua situazione.

Il tema ci affascina molto e nell’universo Stargarden abbiamo ipotizzato anche altre soluzioni mediche. Nel futuro che abbiamo immaginato, infatti, esiste una tecnologia chiamata “sarcofago rigenerativo”… provare per credere!

Se intanto volete leggere il primo volume, “Dark Ghost” è già disponibile su Amazon!

Costi e fattibilità

In tutto il mondo, esistono solo tre aziende che offrono il servizio di crioconservazione del corpo dopo la morte: due sono statunitensi e una è russa.

In Italia, l’unica realtà che consente di intraprendere il processo di crioconservazione si chiama Polistena Human Criopreservation di Filippo Polistena. In stretta collaborazione con la KrioRus (la prima azienda in tutta l’Eurasia ad applicare questa tecnologia), opera come delegata per offrire questa possibilità.

I costi di tale servizio variano, con un prezzo di circa 100mila dollari negli Stati Uniti e di 40mila dollari in Russia.

L’unico uomo al mondo che si è risvegliato dalla criopreservazione

Una piccola speranza per chi sogna la criogenesi da vivi c’è: è trasmessa dall’incredibile storia del giapponese Mitsutaka Uchikoshi.

Nell’ottobre 2006, quest’uomo è sopravvissuto per quasi un mese nei pressi del Monte  Rokkō, senza bere né mangiare, dopo essere caduto durante un’escursione. Ci è riuscito proprio perché durante la sua permanenza al gelo è entrato, in maniera del tutto casuale, in un uno stato di criopreservazione!

E a voi… piacerebbe essere criopreservati?

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